il video dedicato all'intervento conservativo
STATO DI CONSERVAZIONE
Il progetto E-Villae ha previsto un intervento conservativo sul mosaico della villa romana di Staranzano, intervenendo sullo stato di conservazione del mosaico che, a sette anni dall’ultimo intervento di ripristino, versava comunque in discrete condizioni.
Ad un’analisi iniziale, la stuccatura del margine perimetrale era localmente frammentata con la conseguenza del distacco delle ultime file di tessere e tutto l’ambiente risultava ricoperto da depositi ambientali polverulenti, residui vegetali ed animali che rendevano illeggibile la scacchiera centrale e la valenza cromatica dei materiali costitutivi.
La superficie musiva risultava popolata da alghe verdi il cui colore si intensificava apportando umidità, piantine di tipo superiore e muschio, specialmente lungo le maltine interstiziali.
Gli sbarramenti fisici ai due ingressi non si sono rivelati sufficienti a proteggere la pavimentazione dall’attacco biologico, rendendo possibile la presenza di numerose piante di tipo superiore e muschi in corrispondenza delle soglie.
L’INTERVENTO DI RESTAURO
La prima operazione svolta dai restauratori è stata la disinfezione mediante applicazione a spruzzo di biocida a basso impatto ambientale.
Il prodotto è stato steso su tutte le superfici musive e murarie e lasciato agire per alcuni giorni. Nel contempo le piante superiori sono state estirpate dal cotto degli ingressi con la massima cautela, per scongiurare il rischio di sconnessione.
Il trattamento biocida è stato ripetuto alla fine dell’intervento prima della protezione finale.
La spolveratura preliminare è stata un’operazione estremamente importante per capire il grado di adesione e di coesione del tessellato ed individuare le tessere svincolate. Per tale motivo è stata pazientemente eseguita manualmente mediante l’impiego di pennellesse morbide
Parallelamente si è proceduto con l’asportazione meccanica del muschio lungo gli interstizi delle tessere avvalendosi del bisturi.
La spolveratura ha messo in luce una superficie molto offuscata, la cui lettura risultava ancora molto faticosa. Per approfondire la rimozione dei depositi incoerenti tutta la superficie è stata lavata con vaporjet, spazzolini di nylon e spugne di cellulosa, avendo cura di raccogliere i ristagni d’acqua per consentire una rapida asciugatura.
La spolveratura ha messo in luce una superficie molto offuscata, la cui lettura risultava ancora molto faticosa. Per approfondire la rimozione dei depositi incoerenti tutta la superficie è stata lavata con vaporjet, spazzolini di nylon e spugne di cellulosa, avendo cura di raccogliere i ristagni d’acqua per consentire una rapida asciugatura.
I salvabordi perimetrali sono stati integrati nelle porzioni rovinate con malta a base di calce e sabbia addizionata con pigmenti in polvere.
Le tessere mobili ma sufficientemente ancorate alla malta di allettamento sono state fissate con iniezioni di resina acrilica in sospensione acquosa, mentre quelle completamente staccate sono state ricollocate con malta di allettamento.
Alcune tessere risultavano però perdute e quindi sono state sostituite utilizzando tessere lapidee di litotipo affine a quello originario.
Pur avendo asportato ingenti quantità di terriccio mediante il lavaggio con spugnatura e vaporizzazione, il risultato estetico iniziale non si è tuttavia rivelato del tutto soddisfacente.
Pertanto, prevedendo di eseguire il consolidamento, in accordo con la Direzione dei Lavori, si è deciso di approfondire la pulitura del tessellato con l’uso della microsabbiatrice, in modo da rimuovere a secco anche i depositi terrosi concrezionati e garantire la giusta penetrazione del prodotto consolidante sulle superfici delle tessere e nelle malte interstiziali.
Come previsto, l’operazione ha riportato in luce la valenza cromatica dei materiali ed ha consentito di perfezionare la rimozione dei muschi dagli spazi interstiziali.
Una volta terminata la pulitura, si sono eseguite le stuccature nei punti in cui erano danneggiate e dove si erano sviluppate piante superiori.
Anche le fughe tra i laterizi delle soglie sono state colmate con malta a base di calce e sabbia pigmentata, al fine di rallentare la ripresa dello sviluppo vegetativo di piante.
Sulla superficie perfettamente pulita e spolverata con aspiratore elettrico e pennellessa è stato steso un prodotto consolidante e idrorepellente a base di silicato d’etile associato a silossani.
Quest’ultimo trattamento permette così di ottenere una migliore resistenza della superficie trattata, predisponendola favorevolmente ai periodici, venturi interventi conservativi.