Gli scavi archeologici condotti tra il 1992 e il 1996 portarono alla luce i resti di strutture riferibili a una villa i cui ambienti si sviluppavano tra i primi rilievi carsici a nord e il mare. La parte residenziale era caratterizzata da vani i cui pavimenti erano decorati con raffinati mosaici a motivi geometrici in bianco e nero; i locali, collocati intorno a un cortile, erano probabilmente dispostisu terrazzi a quote diverse in modo da articolare, anche scenograficamente, l’edificio.
A sud si trovava invece un’area dedicata alle attività produttive, un bacino molto ampio di 20 x 15 metri che, in base alle caratteristiche strutturali, è stato interpretato come una darsena privata: qui vi erano forse anche impianti per l’allevamento di pesci o molluschi.
Un corridoio, ritenuto un loggiato per la presenza di basi di colonne in calcare, collegava la parte residenziale con la darsena.
La villa venne edificata nella seconda metà del I secolo a.C. e subì una ristrutturazione intorno alla metà del I secolo d.C., momento in cui venne realizzata la darsena. Il complesso edilizio fu poi abbandonato definitivamente nel corso del II secolo d.C.
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